c'era una volta, in un minuscolo castello ai margini di Terracina, un orco burbero e rude e di grande stazza. Lavorava tutto il giorno, e siccome che quando lui scherzava con me io rispondevo aggressivamente, non corrispondeva mai ai giochi che gli facevo. Con il tempo ho capito che il suo modo per dimostrarmi affetto era appunto questo: riprendermi su tutto, darmi consigli ed insegnamenti che a volte io non sono in grado di portare avanti. Quando dormiva non stava a sentire nemmeno i cannoni del castello affianco, quindi potevo tranquillamente giocare sul suo enorme pancione facendo attenzione a non sfiorargli i piedi altrimenti si imbestialiva, prendeva la clava spinata e con un urlo spazzava tutto via.
Il questo castello viveva anche una strega, non era una vera e propria stregaccia, ma quell'attributo aveva deciso di tenerselo per proteggersi dagli attacchi esterni. Quell'attributo fungeva da muraglia, quella invisibile che si è costruita addosso e che nessuno potrà mai distruggere: a volte si sfalda, quando vede un suo figlio piangere per esempio, ma non sarà mai del tutto a terra. Questo elemento si è rivelato una caratteristica genetica perchè anche io lo posseggo. Continuava a scagliarmi incantesimi il sabato pomeriggio quindi devo rientrare a casa per le 19:30 altrimenti il Viale (della Vittoria) non lo rivedrò mai + (cosa che ha sempre detto ma che poi ha annullato). La mia convivenza con loro è moooolto difficile, soprattutto perchè sono accompagnati sempre da una scimmietta e un cagnolino, e vi assicuro che vivere insieme con personaggi del genere è dura...